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  • Immagine del redattoreNora

NOCTURNAL DEPRESSION

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E’ sempre difficile dover imprimere nero su bianco le emozioni che un gruppo con le sue sonorità e testi riescono a trasmetterti. Non è una scelta assolutamente semplice, ed infatti ho deciso di non parlare di un album o di un brano in particolare, non oggi. Loro, sono dei geni francesi, indiscussi degli anni 2000. Si sono formati nel 2004 e sono ancora in piena attività. La loro discografia non è solo ricca di album, brani e testi, ma è un concentrato di inquietudine, sofferenza, angoscia, tormento ed infine tortura. Il suono così marcio ed oscuro ti pervade l’anima, te la strappa via e te la ricompone. I testi altrettanto oscuri e tetri ti danno quella forza giusta per affrontare il mondo, restituendo la giusta violenza che ti procura; la voce talvolta straziata dal dolore, designa alla perfezione, l’idea del dolore umano che ti viene inflitto, giorno dopo giorno e va oltre ogni aspettativa; dell’umanità che sparisce sempre di più lasciando il posto alla ferocia. Come se stessimo in una giungla, il mondo oramai è diventato tale ed è caratterizzato da vittime e carnefici che non fanno altro che uccidere le anime pure delle povere vittime che vorrebbero solo pace. Ma d’altronde la pace non esiste, il bene non esiste, esiste solo il male.

Alla fine di questo pensiero personale, penso sia opportuno lasciare il posto alla musica e a questo brano che più fra tutti mi emoziona e mi distrugge allo stesso tempo, ogni qualvolta lo ascolto.

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